Tempo fa ho letto in rete che si poteva indurre una pianta autosterile a produrre dei semi mandando in tilt
il riconoscimento del proprio polline.
Per far questo occorreva utilizzare del polline di una pianta molto diversa e poi, dopo qualche tempo, autoimpollinarla.
In questo modo il proprio polline non veniva inibito e poteva quindi fecondare.
Volevo condividere con voi due esperimenti che ho fatto.
Partiamo dal primo.
Qualche settimana fa ho postato la foto di un ariocarpus da seme di 4 anni che per la prima volta è fiorito.
Ho quindi preso del polline di questa pianta tra le tante che crescono in giardino e ho impollinato l'Ariocarpus.
Dopo mezz'ora ho staccato con delle pinzette degli stami dell'Ario e l'ho autoimpollinato.
Dopo due settimane il fiore dell'Ariocarpus ha iniziato ad appassirsi e alla base è comparso un frutto.
Oggi la pianta si presenta così.
Con il frutto un po' più sgonfio.
Ora si tratta di pazientare e vedere se dentro ci sono anche i semi ed eventualmente se germinano.
A questo proposito vi chiedo quando presumibilmente sarà maturo il frutto?

Questo invece è un altro esperimento.
Le piante sono uno strombocactus disciformis e un turbinicarpus alonsoi.
Ho preso il polline dell'uno e l'ho messo nell'altro.
Solo lo strombocactus ha formato il frutto con dentro i semi.
Quest'inverno li metterò in germinatoio. Vi farò sapere se sono germinati.
In questo caso però ho il dubbio che possano essere semi ibridi. In effetti era quello che volevo fare, ma leggendo qua e là
credo che si tratti di autoimpollinazione.
Se nasce qualcosa farò degli innesti per velocizzare la crescita.
Voi cosa ne pensate?
Ciao,
Luciano
