La sterilizzazione la disinfezione e la semina
E' giunto il momento di seminare, bisognerà però compiere alcune operazioni preliminari.
Tralascerò la sterilizzazione dei cartellini segna nome perchè non li uso più: vedrete perciò un'alternativa rispetto ai segna nome, cmq chi li volesse usare li metterà nella soluzione di acqua e candeggina insieme ai vasi.
Preparare il terriccio
Il terriccio da semina è così composto (ovviamente questa è una ricetta base che va bene per la semina di tutte le succulente)
30 % lapillo fine setacciato ed esattamente quello che passa dalle maglie del setaccio da 2 mm ca.
30 % pomice della stessa granulometria del lapillo.
30 % terriccio fine per acidofile
10 % sabbia vagliata con granulometria da 1/2 mm o anche più fine,In alternativa si può usare anche farina di pomice e lapillo opportunamente miscelate
Sarebbe interessante l’uso della perlite ma ci sono difficoltà a reperirla. In ogni caso chi fosse in grado di reperirla la può aggiungere come integrazione o in sostituzione degli altri inerti
Consiglio di disinfettare e sterilizzare tutto il materiale che si usa per la semina, semi compresi
La sterilizzazione del terriccio al calore umido.
(Anche se molti sconsigliano questa pratica, perché insieme agli organismi patogeni si eliminano anche gli antagonisti io la uso da anni senza avere problemi )
Si inumidisce il terriccio e si pone in formo caldo a 140° lo si lascia per almeno 40 minuti.
Passato questo tempo, lo si toglie e lo si fa raffreddare a temperatura ambiente.
La sterilizzazione dei vasi
(sconsiglio l’uso cartellini segna nome, sono un costo aggiuntivo, sono solo ingombranti e non permettono l’inserimento di molte informazioni riguardanti la semina)
I vasi vanno lasciati per circa 4 ore a bagno in una soluzione di acqua e candeggina più candeggina userete meno sarà il tempo di sterilizzazione Ovviamente non usate candeggina pura perché sarebbe solo uno spreco.
Vanno poi sciacquati e fatti asciugare.
Una volta asciutti andranno numerati con un pennarello indelebile,
il numero del vaso poi corrisponderà alla specie seminat e andrà riportato su un database simile a quello qui sotto o potrete sbizzarrirvi con le tabelle Excel
La disinfezione dei semi
E' importante, perché molti semi hanno ancora tracce di polpa del frutto appiccicata alla cuticola anche se non visibile. Ad occhio nudo
Dalla foto sotto si possono notare le tracce di polpa aderenti agli stessi
La polpa creerebbe punti di muffa che andrebbero ad inficiare tutta la semina nel contenitore facendo ammuffire oltre che i semi, anche le plantule appena germinate.
In una brocca graduata da 500ml versate 50 ml di candeggina riempite il rimanente con acqua del rubinetto .
A questo punto si versano i semi nella soluzione e si lasciano a bagno per circa mezz’ora .
Quindi si versa il tutto in un colino a maglie strette tipo quelli per setacciare la farina o in una garza, se i semi sono molto piccoli e si lavano sotto l’acqua corrente, versandoli poi su una carta da cucina per farli asciugarli leggermente.
la soluzione di acqua e candeggina si può anche buttare e usarne sempre di nuova di nuova per gli altri semi .da disinfettare.
Consiglio di fare questa operazione poco tempo prima della semina. Perché i semi così trattati risultano disinfettati e puliti quindi non sviluppano muffe indesiderate.
A questo punto è giunto il momento di seminare.
Per una veloce e regolare germinazione è importante che la temperatura non scenda sotto i 18/20 gradi centigradi notturni e quella diurna si deve attestare sui 28/30 gradi centigradi
Chi seminerà in germinatoio potrà regolare queste temperature tramite riscaldatori termostatati se non sarà sufficiente il calore prodotto dai portalampade e dalle lampade stesse, mentre chi seminerà a luce naturale, dovrà aspettare la stagione propizia oppure seminare in locali riscaldati e garantire la luminosità e la temperatura sufficienti alla crescita regolare delle plantule.
Sul data base precedentemente preparato, si annoteranno tutti i dati che si riterranno utili riguardanti la semina.
Si riempiono quindi i contenitori precedentemente numerati, fino a circa 1 cm dal bordo per permettere la crescita delle plantule senza interferenze dannose da parte del futuro sacchetto di copertura.
A questo punto si immergono i vasi in una soluzione di acqua e fungicida sistemico finché il terriccio risulta completamente inzuppato.
Adesso si potranno spargere i semi sulla superficie del terriccio senza ricoprirli: la plantula sarà in grado da sola di capire la direzione polare della crescita e in base al geomorfismo, il principio secondo cui in base alla forza di gravità la plantula sarà in grado di dirigere la radichetta ad infilarsi nel terriccio, mentre la parte aerea salirà verso la luce.
Ora si inseriscono i vasi nei sacchetti di cellophane trasparente tipo quelli per la conserva dei congelati, preferendo quelli più chiari e trasparenti per permettere il massimo irraggiamento luminoso. e si bloccherà il sacchetto con l’elastico o con gli stessi legacci presenti nella scatola ciò serve a creare condizioni di caldo umido favorevoli alla germinazione e a far si che il terriccio non si asciughi troppo in fretta.
Si riporranno i vasi con i semi nel germinatoio o in locali adatti: ora inizia l’attesa.
La geminazione avviene in base alla freschezza dei semi e alla specie seminata ma in linea di massima i semi germinano nel giro di 1/2 settimane, in casi particolari ci vorrà qualche giorno in più.
Consiglio di toccare e di scoprire il meno possibile i vasi per non inquinare il contenuto con spore presenti nell’atmosfera, il tutto è stato sterilizzato! con questa operazione abbiamo eliminato anche gli organismi antagonisti utili, perciò il contenuto dei vasi è molto facilmente attaccabile da organismi nocivi finché non si saranno ricreate le condizioni naturali utili a combattere gli organismi patogeni presenti nell’ambiente.
Controlliamo solo che il fungicida svolga la sua funzione e non permetta la formazione di muffe e alghe, nel tal caso sarà necessario intervenire mettendo di nuovo a bagno i vasetti con acqua e nuovo fungicida per poi richiuderli nei sacchetti.
Continua
